Controllo Documentale

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lunedì 25 luglio 2011

ATEX locali accumulatori

Rispondiamo alla domanda:
mi trovo a dover trattare l'aspetto formazione atmosefere esplosive per i locali con presenza di accumulatori stazionari.
Per la valutazione dell' si abbiamo deciso di seguire le indicazioni delle norme EN 50272-2 (CEI 21-39). Di fatto è un controllo sulla capacità di areazione del locale.

L’approccio è quello giusto, si tratta di un calcolo della ventilazione... facciamo un esempio:


RISCHIO ESPLOSIONE LOCALI BATTERIE
Le batterie comunemente utilizzate sono al piombo o al nichel-cadmio e si distinguono in batterie stazionarie (UPS ,centrali telefoniche) e batterie di trazione (muletti, macchine per pulizia ecc.). Le batterie sono ricaricate in locali dedicati oppure in zone poste all’interno di locali ordinari.
Nei locali il pericolo di esplosione è dovuto all’emissione nell’ambiente d’idrogeno che si genera a seguito dell’elettrolisi dell’acqua. L’emissione d’idrogeno si può considerare terminata un’ora dopo l’interruzione della corrente fornita dal caricabatterie.
Anche durante la scarica avviene produzione d’idrogeno anche se in misura minore rispetto alla carica. 

Se la concentrazione in aria dell’idrogeno raggiunge il 4%, la miscela aria- idrogeno può esplodere.
Per prevenire il pericolo di esplosione sono state utilizzate le indicazione previste dalle norme EN 50272-2 (CEI 21-39) “Batterie stazionarie”.
Non è necessario coordinare la suddetta norma con la guida CEI 31-35 in quanto la norma EN 50272-2 ai fini dell’esplosione applica espressamente i principi previsti dalla norma EN 60079-10 (CEI 31-30 e guida CEI 31-35).
La norma EN 50272-2 prevede dunque che la concentrazione di idrogeno sia mantenuta al di sotto della soglia del 4% , attraverso un’idonea ventilazione. 
La norma EN 50272-2 indica come calcolare :
la portata dell’aria di ventilazione necessaria nel locale batterie la superficie dell’apertura di ventilazione necessaria a garantire la portata d’aria.

ZONA PERICOLOSA VICINO ALLE BATTERIE
Nelle immediate vicinanze della batteria in carica anche in presenza di idonea ventilazione naturale la EN 50272-2 prevede l’esistenza di una zona pericolosa che deve essere classificata, secondo quanto previsto dalla CEI 31-30 e 31-35 come zona 1 e si estende per una distanza d.
La distanza d varia secondo le caratteristiche della batteria . La zona 1 complessivamente presente nel locale batterie è costituita dallo sviluppo delle zone 1 che si trovano entro le distanze d dalle sorgenti di emissioni
Quindi se abbiamo una superficie utile netta superiore a quella richiesta, nelle condizioni ordinarie garantiamo una portata d’aria sufficiente a evitare la formazione di atmosfere esplosive.
Poniamo che la zona 1 pericolosa si estende per 0,7 m dalle batterie.
Nella zona 1 non devono essere presenti impianti elettrici ordinari né altri sorgenti di innesco che possono dare luogo ad esplosioni .
Ricordarsi sempre che nella zona con pericolo di esplosione (ricarica batterie) dovrà essere apposto il  cartello atex. 



lunedì 4 luglio 2011

UNI EN ISO 28927-10:2011

è uscita la nuova norma uni sui metodi di prova per le vibrazioni degli utensili portatili.... 

UNI EN ISO 28927-10:2011
Macchine utensili portatili - Metodi di prova per la valutazione dell'emissione vibratoria - Parte 10: Trapani a percussione, martelli demolitori e picconatori
Titolo in lingua inglese : Hand-held portable power tools - Test methods for evaluation of vibration emission - Part 10: Percussive drills, hammers and breakers

Sommario : La presente norma e' la versione ufficiale in lingua inglese della norma europea EN ISO 28927-10 (edizione aprile 2011) e tiene conto delle correzioni introdotte il 25 maggio 2011. La norma descrive un metodo di laboratorio per la misurazione delle vibrazioni sull'impugnatura dei trapani a percussione, martelli demolitori e dei picconatori. Essa fornisce una procedura per la prova di tipo che costituisce la prova di riferimento per stabilire l'entita' delle vibrazioni sull'impugnatura della macchina utensile mentre si lavora con un carico prestabilito. 

Data di entrata in vigore: 2011-06-16 

La norma CEI EN 60204-1 a cosa serve?

Tutti costruttori di macchine e attrezzature si trovano a dover affrontare il problema della sicurezza elettrica, perché praticamente in tutte le macchine si installa almeno un motore ed un quadro di comando.
 In pratica ogni costruttore ha bisogno di seguire prescrizioni e raccomandazioni sicure , relative all’equipaggiamento elettrico delle macchine che progetta e realizza,  in modo da ottenere la sicurezza delle persone e dei beni, la coerenza dei comportamenti della macchina ai comandi e la facilità della manutenzione. Perché tutto va riportato nel fascicolo tecnico richiesto dalla Direttiva macchine.
Ciò si ottiene mediante la CEI EN 60204-1.

L’applicazione della CEI EN 60204-1 riguarda aspetti comuni a tutti:
ad esempio la protezione sia contro la scossa elettrica – contatti diretti e indiretti - sia contro le sovracorrenti ed il surriscaldamento dei motori, contro la corrente di guasto verso terra;  o  la realizzazione di circuiti equipotenziali;
ad esempio la sicurezza nei circuiti di comando e controllo,
ad esempio la documentazione tecnica da fornire al cliente;
ma soprattutto quali sono le verifiche da fare in sede di collaudo.