Controllo Documentale

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mercoledì 29 febbraio 2012

Rendere verdi i propri prodotti - Ecolabel EPD LCA marchio verde Green Economy Green building


Molti nostri clienti per combattere e vincere nel mercato si stanno letteralmente buttando nella “green economy” o economia verde.
Il punto più facile da cui partire nei prodotti che affrontiamo ultimamente riguarda il loro imballaggio. E’ considerato la parte più marchettara del prodotto ed è di solito comprato da terzi. Si è quindi più disponibili a cambiarlo o a modificarlo.

Copio qui sotto il testo della direttiva europea 94/62 che nelle premesse scrive:
-          Considerando che sotto il profilo ambientale il riciclaggio deve rappresentare un'importante percentuale del recupero, soprattutto al fine di ridurre il consumo di energia e di materie prime nonché lo smaltimento finale dei rifiuti;
-          considerando che il recupero di energia è un mezzo efficace per il recupero dei rifiuti di imballaggio;
-          considerando che al fine di ridurre l'impatto sull'ambiente degli imballaggi e dei rifiuti di imballaggio e per evitare ostacoli agli scambi o distorsioni della concorrenza è altresì necessario definire i requisiti essenziali attinenti alla composizione e alla natura riutilizzabile, recuperabile e riciclabile degli imballaggi;

basta partire da qui per capire quale direzione prendere con i propri prodotti per renderli più verdi. E’ vero che è stata scritta nel 1962, ma è anche vero che ci sono spesso grossi margini di miglioramento. Il primo problema che affrontiamo ogni volta è definire col cliente cosa vuol dire imballaggio. Non sempre quello che sembra a noi un packaging lo è anche per la normativa vigente. Copio qui il testo esatto con cui l’Unione Europea descrive e definisce gli imballaggi.

Cominciamo con la direttiva europea 94/62:

-          «imballaggio»: tutti i prodotti composti di materiali di qualsiasi natura, adibiti a contenere e a proteggere determinate merci, dalle materie prime ai prodotti finiti, a consentire la loro manipolazione e
la loro consegna dal produttore al consumatore o all'utilizzatore, e ad assicurare la loro presentazione. Anche tutti gli articoli «a perdere » usati allo stesso scopo devono essere considerati imballaggi.
-          L'imballaggio consiste soltanto di:
a)    «imballaggio per la vendita o imballaggio primario», cioè imballaggio concepito in modo da costituire nel punto di vendita un'unità di vendita per l'utente finale o il consumatore;
b)    «imballaggio multiplo o imballaggio secondario», cioè imballaggio concepito in modo da costituire, nel punto di vendita, il raggruppamento di un certo numero di unità di vendita indipendentemente dal fatto che sia venduto come tale all'utente finale o al consumatore, o che serva soltanto a facilitare il rifornimento degli scaffali nel punto di vendita. Esso può essere rimosso dal prodotto senza alterarne le caratteristiche;
c)    «imballaggio per il trasporto o imballaggio terziario», cioè imballaggio concepito in modo da facilitare la manipolazione e il trasporto di un certo numero di unità di vendita oppure di imballaggi multipli per evitare la loro manipolazione e i danni connessi al trasporto. L'imballaggio per il trasporto non comprende i container per i trasporti stradali, ferroviari e marittimi ed aerei.

E continiamo con la direttiva europea 2004/12/CE

-          La definizione di «imballaggio» è basata inoltre sui criteri indicati qui di seguito. Gli articoli elencati nell'allegato I sono esempi illustrativi dell'applicazione di tali criteri:
                     I.        sono considerati imballaggi gli articoli che rientrano nella definizione di cui sopra, fatte salve altre possibili funzioni dell'imballaggio, a meno che tali articoli non siano parti integranti di un prodotto e siano necessari per contenere, sostenere o preservare tale prodotto per tutto il suo ciclo di vita e tutti gli elementi siano destinati ad essere utilizzati, consumati o eliminati insieme;
                   II.        sono considerati imballaggi gli articoli progettati e destinati ad essere riempiti nel punto vendita e gli elementi usa e getta venduti, riempiti o progettati e destinati ad essere riempiti nel punto vendita, a condizione che svolgano una funzione di imballaggio;
                  III.        i componenti dell'imballaggio e gli elementi accessori integrati nell'imballaggio sono considerati parti integranti dello stesso. Gli elementi accessori direttamente fissati o attaccati al prodotto e che svolgono funzioni di imballaggio sono considerati imballaggio a meno che non siano parte integrante del prodotto e tutti gli elementi siano destinati ad essere consumati o eliminati insieme

Quindi tutto il packaging venduto come custodia di un prodotto o ornamento o  che  lo accompagna per buona parte del suo ciclo di vita non è un imballaggio. Ciò fa la differenza.

Quale strada possiamo prendere per dire: “siamo verdi!!!” Eccone alcune copiate sempre dalla 94/62:

-          «riutilizzo»: qualsiasi operazione nella quale l'imballaggio concepito e progettato per potere compiere, durante il suo ciclo di vita, un numero minimo di spostamenti o rotazioni, è riempito di nuovo reimpiegato per un uso identico a quello per il quale è stato concepito, con o senza il supporto di prodotti ausiliari presenti sul mercato che consentano il riempimento dell'imballaggio stesso; tale imballaggio riutilizzato diventa rifiuto di imballaggio quando cessa di essere reimpiegato;
-          «recupero»: tutte le pertinenti operazioni di cui all'allegato II B della direttiva 75/442/CEE;
-          «riciclaggio»: il ritrattamento in un processo di produzione dei materiali di rifiuti per la loro funzione originaria o per altri fini, compreso il riciclaggio organico ma escluso il recupero di energia;
-          «recupero di energia»: l'utilizzazione di rifiuti di imballaggio combustibili quale mezzo per produrre energia mediante incenerimento diretto con o senza altri rifiuti ma con recupero del calore;
-          «riciclaggio organico»: il trattamento aerobico (compostaggio) o anaerobico (biometanazione), via microrganismi e in condizioni controllate, delle parti biodegradabili dei rifiuti di imballaggio, con produzione di residui organici stabilizzati o di metano. L'interramento in discarica non può essere considerato una forma di riciclaggio organico;

a ciò ci aiuta la opportuna Marcatura che ogni imballaggio deve portare con se:
Gli imballaggi devono essere muniti dell'opportuna marcatura apposta sull'imballaggio stesso o sull'etichetta e deve essere chiaramente visibile e di facile lettura. La marcatura deve essere duratura e permanere anche all'apertura dell'imballaggio.

A questo possiamo aggiungere la norma volontaria UNI EN ISO 14021:2002 che ci permette di redigere un etichetta ambientale di tipo II.
Le asserzioni ambientali auto-dichiarate possono essere fatte da produttori, importatori, distributori, commercianti o chiunque altro ne possa beneficiare. Le asserzioni sono autodichiarazioni che possono essere sotto forma di frasi, simboli, annunci, pubblicità, grafica sul prodotto, su bollettini tecnici di accompagnamento del prodotto o su etichette.
Pertanto chi le dichiara, ne è responsabile per ciò che concerne la veridicità del contenuto.
Il Moebius Loop rientra nelle asserzioni auto-dichiarate, o di tipo II (cfr. paragrafo 2.2), ed è applicabile a tutti i prodotti e a tutti gli imballaggi riciclabili o in materiale riciclato. Quanto asserito è di responsabilità del dichiarante stesso, e non è verificato da un organismo indipendente.
Il ciclo di Mobius, così come tale, non accompagnato da un valore percentuale, deve essere considerato una asserzione di riciclabilità.
Il ciclo di Moebius può essere utilizzato anche come asserzione di contenuto riciclato, accompagnato da un valore percentuale indicato come "X %", dove X è il contenuto riciclato espresso come numero intero calcolato in conformità alla regola X % = A/P x100, dove:
X è il contenuto riciclato, espresso come percentuale;
A è la massa di materiale riciclato;
P è la massa del prodotto.
Il valore percentuale deve essere posizionato all’interno del ciclo di Moebius o all’esterno e immediatamente adiacente al ciclo di Moebius. Inoltre dove è utilizzato il simbolo “contenuto riciclato” (Mobius Loop con % riciclato) esso può essere accompagnato dall’identificazione del materiale.
Le tre varianti del ciclo di Moebius (bianca, nera, e bianca su sfondo circolare nero) sono state studiate per consentire un effetto contrasto su qualsiasi prodotto a cui è applicato. Il disegno del ciclo d Moebius deve soddisfare i requisiti grafici della ISO 7000:2004 Graphical symbols for use on equipment -- Index and synopsis, simbolo n. 1135.

Applicazione della 14021
Per applicare correttamente la ISO 14121 bisogna rispettare alcune condizioni:
    • evitare affermazioni generiche (ecologico, riciclabile, green ecc)
    • disporre di apposita documentazione specifica a supporto delle affermazioni/dichiarazioni fatte in etichetta
    • aver scelto una unità funzionale di valutazione (come da LCA)
    • aver scelto un requisito da dichiarare scelto ad esempio tra i seguenti:
                                          i.    compostabile
                                         ii.    degradabile
                                        iii.    progettato per smontaggio
                                       iv.    prodotto a vita prolungata
                                        v.    energia recuperata
                                       vi.    riciclabile
                                      vii.    contenente riciclato
                                     viii.    materiale riciclato
                                       ix.    riusabile
                                        x.    ricaricabile…
eccetera.
La comunicazione deve essere verificabile, documentabile e accurata: ciò che generalmente si ottiene dopo aver eseguito uno studio LCA (Life Cycle Assessment).

Quindi qualsiasi affermazione si riporti in etichetta si deve poter dimostrare come è stata calcolata, misurata e con quali metodi:
- quindi riportare il numero “10”  - significa il 10%, nel marchio comporta che tale valore può essere dimostrato con test e calcoli disponibili a richiesta, così come la riciclabilità di un prodotto composto da plastiche diverse, cotone e carta;
- riportare il recupero di calore tramite termovalorizzazione del materiale è possibile solo se si rispetta il valore minimo del potere calorifico inferiore. 

lunedì 20 febbraio 2012

Grado Protezione IP – Marcatura CE apparecchiature elettriche elettroniche Etichetta Packaging


I prodotti elettrici ed elettronici mettono in evidenza il loro grado IP chiamato Index Protection.
Ma cosa vuol dire? Quando lo si usa? Questo numero viene usato per capire la sicurezza del prodotto e valutare se è adatto o meno a certi usi come ad esempio se può stare all’aperto.
Spesso deve essere indicato sulla marcatura CE del prodotto e/o sulla sua etichetta.
Secondo la Norma CEI 70-1 (Norma italiana che corrisponde alla EN 60529) viene di seguito descritto il grado di protezione dell’involucro di apparecchiature elettriche con tensione nominale non superiore a 72.5KV.  La lettera X indica che non si conosce il grado di protezione e si da per scontato che sia 0.
Prima cifra serve a identificare il grado di protezione contro il contatto di corpi solidi esterni e contro l'accesso a parti pericolose


0   Non protetto
1   Protetto contro corpi solidi di dimensioni superiori a 50 mm. Protetto contro l'accesso con il dorso della mano
2   Protetto contro corpi solidi di dimensioni superiori a 12 mm. Protetto contro l'accesso con un dito
3   Protetto contro corpi solidi di dimensioni superiori a 2.5 mm. Protetto contro l'accesso con un attrezzo
4   Protetto contro corpi solidi di dimensioni superiori a 1 mm. Protetto contro l'accesso con un filo
5   Protetto contro la polvere e protetto contro l'accesso con un filo
6   Totalmente protetto contro la polvere protetto contro l'accesso con un filo

Seconda cifra serve a identificare la  protezione contro la penetrazione dei liquidi.

0  Non protetto
1  Protetto contro la caduta verticale di gocce d'acqua
2  Protetto contro la caduta di gocce d'acqua con inclinazione max di 15°
3  Protetto contro la pioggia
4  Protetto contro gli spruzzi d'acqua
5  Protetto contro i getti d'acqua
6  Protetto contro le ondate
7  Protetto contro gli effetti dell'immersione
8  Protetto contro gli effetti della sommersione

Terza cifra serve a identificare la protezione contro gli impatti meccanici esterni

IK00  non protetto
IK01  Protetto contro l'energia d'urto 0,15J
IK02  Protetto contro l'energia d'urto 0,2J
IK03  Protetto contro l'energia d'urto 0,35J
IK04  Protetto contro l'energia d'urto 0,5J
IK05  Protetto contro l'energia d'urto 0,7J
IK06  Protetto contro l'energia d'urto 1J
IK07  Protetto contro l'energia d'urto 2J
IK08  Protetto contro l'energia d'urto 5J
IK09  Protetto contro l'energia d'urto 10J
IK10  Protetto contro l'energia d'urto 20J


Ci sono due lettere che possono essere messe nel grado di protezione IP. A,B,C,D per specificare meglio il grado di protezione della prima cifra. Quella che indica la protezione della persona.
La lettera aggiunta è opzionale e si usa solo associata alla prima. Serve a indicare la protezione effettiva contro l'accesso a parti pericolose è superiore a quella indicata dalla prima cifra; è indicata solo la protezione contro l'accesso a parti pericolose e la prima cifra viene quindi sostituita da una x; lettera supplementare opzionale) 

A  protetto contro l'accesso con il dorso della mano
B  protetto contro l'accesso con un dito
C  protetto contro l'accesso con un attrezzo
D  protetto contro l'accesso con un filo

Le lettere H,M,S,W servono a specificare meglio il grado IP della seconda cifra. Quella che indica la protezione del materiale.

H  apparecchiature ad alta tensione
M  provato contro gli effetti dannosi dovuti all'ingresso dell'acqua con apparecchiatura in moto
S  provato contro gli effetti dannosi dovuti all'ingresso dell'acqua con apparecchiatura non in moto
W  adatto all'uso in condizioni atmosferiche specificate

venerdì 17 febbraio 2012

Marcare CE una valvola - Dichiarazione Incorporazione Conformita Direttiva Macchine Ped Prodotti da Costruzione


Marcare CE una valvola
Ci sono capitate molte valvole da marcare in questo ultimo periodo e ognuna aveva un destino diverso.
Ripensandoci bene mi permette di spiegare in modo semplice su come funziona la marcatura CE.
Tutte le valvole che abbiamo preso in considerazione andavano marcate per vari motivi. Ne prendo come esempio 2.
La prima valvola era una valvola a pressione per il settore petrolifero. La seconda valvola invece era destinata al settore edile per la gestione delle acque fognarie.
Partendo dalla destinazione di uso si intuisce subito che le norme e le specifiche tecniche da rispettare sono notevolmente diverse. Sta di fatto che entrambe le valvole sono state marcate, ma per farlo abbiamo dovuto seguire percorsi e fare domande diverse.
Nel primo caso la valvola era sottoposta alla PED e alla direttiva macchine. Nel secondo caso la valvola era sottoposta alla direttiva prodotti da costruzione.
La dichiarazione di conformità dei due prodotti sono notevolmente diverse e lo stesso vale per l’etichetta e il packaging.
Per la valvola attinente alla direttiva macchina abbiamo elaborato una dichiarazione di incorporazione, per quella attinente alla direttiva prodotti da costruzione abbiamo dovuto elaborare sia la dichiarazione di conformità che l’etichetta.

giovedì 16 febbraio 2012

Lampade ad uso domestico - etichetta marcatura CE dichiarazione di conformità


Lampade ad uso domestico - etichetta marcatura CE dichiarazione di conformità

Le informazioni minime che deve fornire l’etichetta di una lampadina sono:
a.       ragione sociale e indirizzo sede legale
b.      made in ….
c.       Certificazione energetica
d.      Potenza
e.      Frequenza
f.        Tensione
g.       Lumen
h.      Tipo di attacco
i.         Colore della luce
j.        Numero di accensioni previste prima di un guasto
k.       Tempi di accensione o avvio
l.         Temperatura di funzionamento se da esterno
m.    Durata lampadina in ore
n.      Istruzioni uso meglio se in immagine
o.      Simbolo RAEE
p.      Marcatura CE


giovedì 9 febbraio 2012

Revisione Schede dei dati di Sicurezza - sds msds

Come molti di voi già sapranno, l'entrata in vigore del regolamento 453/2010 ha determinato per molte Aziende la necessità di revisionare le proprie Schede di Sicurezza (SDS).

In base a quanto previsto da tale Regolamento, si sarebbe già dovuto provvedere (entro il 01 dicembre 2010) all'aggiornamento delle SDS delle sostanze (anche in linea con le disposizioni previste dal Regolamento CLP per gli elementi di etichettatura).

Per quanto concerne invece le miscele (o preparati, secondo la vecchia dicitura) l'adeguamento delle SDS al regolamento 453/2010 può in certi casi beneficiare ancora di una deroga.
Tale deroga, vale però solo per le miscele immesse sul mercato prima del 01.12.2010e per le quali non sia necessaria una revisione del contenuto.

Vi rammentiamo pertanto che:
I.        per le miscele immesse sul mercato dopo il 01.12.2010, la SDS deve essere già conforme all'allegato I del regolamento 453/2010.
II.        per le miscele immesse sul mercato prima del 01.12.2010, la deroga all'aggiornamento è valida solo fino al 01.12.2012.



Occhiali da Sole - Marcatura CE


Caratteristiche degli occhiali da sole
Deve essere presente il marchio CE e il riferimento alla norma UNI EN 1836:2006. Deve essere presente la scritta 100% UV che indica una protezione sia dai raggi UVB e sia da quelli UVA. Deve avere delle lenti che coprano fino alle sopracciglia e, ai lati, fino al bordo del viso.

Gli occhiali da sole devono riportare in etichetta il grado di protezione che offrono espresso con un numero che corrisponde a una categoria:
0
 (zero) significa che le lenti lasciano passare l'80% dei raggi solari;
1
 (uno) significa che le lenti proteggono dall'abbagliamento, ma non proteggono da circa il 43-80% dei raggi solari;
2
 (due) significa che le lenti lasciano filtrare circa il 18-43% dei raggi solari;
3
 (tre) significa che le lenti lasciano filtrare circa il 20% dei raggi solari.
Lenti di categoria 2 oppure 3 vanno bene nella maggior parte dei casi e si possono usare anche per guidare.
Esiste anche la categoria
 4 (quattro) che e' perfetta in situazioni estreme come per esempio sui ghiacciai, pero' non va bene per guidare.

Occhiali da sole devono essere privi di parti sporgenti, di spigoli vivi che possono causare disagio o addirittura lesioni all'utilizzatore. Inoltre, i materiali con i quali vengono prodotti, sia lenti che montature, non devono in alcun modo causare irritazioni o reazioni tossiche alla pelle dell'utilizzatore.

Dichiarazione di Conformità Dispositivo Medico di Classe I


DICHIARAZIONE DI CONFORMITA’
ai requisiti essenziali di cui all’Allegato I della Direttiva 93/42/CE
emendata dalla Direttiva 2007/47 CE.

Ragione sociale
con sede legale ……
fabbricante della famiglia di dispositivi ………..

Dichiara sotto la propria responsabilità che il dispositivo di cui all’oggetto soddisfa:

tutte le disposizioni applicabili della Direttiva 2007/47 CE, come richiesto al comma 1 dell’All. VII, e
tutti i Requisiti Essenziali richiesti dall’All.I della Direttiva 93/42/CE emendata dalla Direttiva 2007/47 CE sui Dispositivi Medici.

A tale scopo dichiara sotto la propria responsabilità che:
·         Il Dispositivo ….. è da considerarsi come appartenente alla Classe 1
·         Il Dispositivo ….. non è sterile
·         Il Dispositivo ….. non è dispositivo di misura
·         Il Dispositivo ….. è progettato secondo le disposizioni della Direttiva citata
·         Il fabbricante di impegna a conservare e a tenere a disposizione dell’Autorità Competente la documentazione tecnica, come da All VII citato, per un periodo di 5 anni dalla messa in commercio del Dispositivo …..
·         Il Dispositivo ….. è fabbricato secondo la suddetta documentazione tecnica
·         Il fabbricante ha istituito una procedura sistematica per valutare l’esperienza acquisita nell’uso del dispositivo nella fase successiva a quella di produzione nonché a mantenere un sistema appropriato cui ricorrere per applicare le misure correttive eventualmente necessarie.

luogo, data

                                                        Il Legale Rappresentante

Dispositivo medico senza ente terzo - Quale documentazione nel fascicolo tecnico?


Documentazione:
In tale contesto siete tenuti a archiviare la seguente documentazione:
La documentazione tecnica deve consentire di valutare la conformità del prodotto ai requisiti della direttiva.
Essa comprende in particolare i documenti seguenti:
- una descrizione generale del prodotto, comprese le varianti previste e gli usi cui è destinato;
-  gli schemi di progettazione e i metodi di fabbricazione, gli schemi delle parti, dei pezzi, dei circuiti, ecc.;
- la descrizione e le spiegazioni necessarie per la comprensione degli schemi summenzionati e del funzionamento del prodotto;
-  i risultati dell'analisi dei rischi e un elenco delle norme previste all'articolo 5, applicate interamente o in parte, e una descrizione delle soluzioni adottate per soddisfare i requisiti essenziali della direttiva quando non siano state applicate interamente le norme previste all'articolo 5;
- i risultati dei calcoli di progettazione, dei controlli svolti, ecc.
Se un dispositivi deve essere collegato con uno o più altri dispositivi per funzionare secondo la destinazione prevista, la conformità del primo dispositivo ai requisiti essenziali deve essere dimostrata in collegamento con almeno uno dei dispositivi ai quali deve essere collegato, che possieda le caratteristiche indicate dal fabbricante
- l'etichettatura e le istruzioni per l'uso.
Il fabbricante istituisce e aggiorna una procedura sistematica di valutazione dell’esperienza acquisita sui dispositivi nella fase successiva alla produzione, anche sulla base delle disposizioni di cui all’allegato X, e prevede un sistema appropriato per l’applicazione delle misure correttive eventualmente necessarie, tenuto conto della natura e dei rischi relativi al prodotto. Informa le autorità competenti degli incidenti seguenti, non appena egli ne venga a conoscenza:
i) qualsiasi disfunzione o deterioramento delle caratteristiche e/o delle prestazioni nonché qualsiasi carenza dell'etichettatura o delle istruzioni per l'uso di un dispositivo che possano causare o che hanno causato la morte o un grave peggioramento dello stato di salute del paziente o di un utilizzatore;
ii) tutti i motivi di ordine tecnico o sanitario connessi con le caratteristiche o le prestazioni di un dispositivo per i motivi elencati al punto i) che inducono il fabbricante a ritirare sistematicamente dal mercato i dispositivi appartenenti allo stesso tipo.