Il
contenuto minimo da mettere sul packaging e/o sull’etichetta è:
1. denominazione legale o
merceologica del prodotto
2. nome/ragione sociale/marchio e
sede legale del produttore o di un importatore stabilito nell'Unione europea
3. paese di origine se situato fuori
dell’Unione europea;
4. eventuale presenza di materiali o
sostanze che possono arrecare danno all'uomo, alle cose, all'ambiente
5. materiali impiegati e metodi di
lavorazione ove possano essere determinati per la qualità e le caratteristiche
merceologiche del prodotto
6. istruzioni, eventuali precauzioni
e destinazione d'uso, se utili ai fini della fruizione e sicurezza del prodotto
(solo queste ultime indicazioni possono essere riportate, anziché sulle
confezioni o sulle etichette, su altra documentazione illustrativa che viene fornita
in accompagnamento dei prodotti stessi).
7. Marchio CE come descritto in
questo fascicolo
Inoltre va
inserito un manuale di istruzioni con all’interno la dichiarazione di
conformità presente nel Fascicolo Tecnico.
Regolamento
Europeo 1194/2012
Allegato II
3. REQUISITI IN MATERIA DI INFORMAZIONI SUL PRODOTTO
In tutte le forme di informazione sul prodotto,
l’espressione «lampada a risparmio di energia» o dichiarazioni promozionali
analoghe riferite al prodotto e riguardanti l’efficacia della lampada possono
essere utilizzate solo se l’indice di efficienza della lampada (calcolato
secondo il metodo fissato al punto 1.1 del presente allegato) è uguale o
inferiore a 0,40.
3.1.1 Informazioni indicate sulla lampada stessa
Per le lampade diverse dalle lampade a scarica ad alta
intensità, il valore e l’unità (lm, K e °) del flusso luminoso nominale utile,
della temperatura di colore e dell’angolo nominale del fascio di luce sono
indicati con un carattere leggibile sulla superficie della lampada, previa
inclusione delle informazioni in materia di sicurezza quali potenza e tensione,
se vi è spazio sufficiente sulla lampada stessa senza ostruire indebitamente la
luce proveniente dalla stessa.
Se vi è spazio solo per uno dei tre valori, si indica il
flusso luminoso nominale utile. Se vi è spazio solo per due valori, si indicano
il flusso luminoso nominale utile e la temperatura di colore.
3.1.2. Informazioni da indicare in maniera visibile
sull’imballaggio e sui siti web a libero accesso prima dell’acquisto da parte dell’utilizzatore
finale
Le informazioni di cui ai punti da a) fino a o) in
appresso sono presentate su siti web ad accesso libero e in qualsiasi altra
forma ritenuta opportuna dal produttore.
Se il prodotto è commercializzato in un imballaggio
contente le informazioni che devono essere indicate in maniera visibile prima
dell’acquisto da parte dell’utilizzatore finale, le informazioni devono essere
indicate in modo chiaro ed evidente sull’imballaggio.
Le informazioni non devono riportare esattamente le stesse
espressioni presentate di seguito. Al posto del testo è possibile utilizzare
grafici, illustrazioni o simboli.
a)
Il flusso luminoso nominale utile indicato in un carattere tipografico di
dimensioni almeno doppie rispetto all’indicazione della potenza nominale della
lampada;
b)
la vita nominale della lampada espressa in ore (non superiore alla vita
nominale);
c)
la temperatura di colore, espressa in gradi Kelvin nonché graficamente o
verbalmente;
d)
Il numero di cicli di accensione prima che si verifichi un guasto
prematuro della lampada;
e)
il tempo di avvio fino al 60 % della piena emissione luminosa (può essere
indicato come «piena luce istantanea» se inferiore a 1 secondo);
f)
se non è possibile regolare la lampada o se questa operazione può essere
effettuata solo con alcuni variatori specifici è necessario indicarlo. In
questo caso sul sito web del produttore si pubblica anche un elenco di
variatori compatibili;
g)
se la lampada è progettata per un uso ottimale in
condizioni non standard (per esempio una temperatura ambiente Ta ≠ 25°C o se è necessaria una specifica gestione
termica), è necessario fornire informazioni su tali condizioni;
h)
le dimensioni della lampada in millimetri (lunghezza e diametro massimo);
i)
l’angolo del fascio di luce nominale espresso in gradi;
j)
se l’angolo del fascio di luce è ≥ 90° e il suo flusso luminoso utile
definito al punto 1.1 del presente allegato è misurato in un cono a 120°, si
avverte che la lampada non è idonea all’illuminazione di accento;
k)se l’attacco della lampada è del tipo standard utilizzato anche con lampade a filamento ma le dimensioni della
lampada differiscono da quelle della lampada a filamento che si intende
sostituire, è inserita un’illustrazione che raffronta le dimensioni delle due
lampade;
l)
è consentito indicare che la lampada è del tipo elencato nella prima colonna
della tabella 6 solo se il flusso luminoso della lampada in un cono a 90° (Φ90°) non è
inferiore al flusso luminoso di riferimento riportato nella tabella 6 per la
potenza più bassa fra le lampade dello stesso tipo. Il flusso luminoso di
riferimento è moltiplicato per il fattore di correzione della tabella 7. Per le
lampade a LED è inoltre moltiplicato per il fattore di correzione della tabella
8;
m)
è consentito indicare la dichiarazione di equivalenza relativa alla
potenza del tipo di lampada sostituita solo se la lampada è del tipo elencato
alla tabella 6 e se il flusso luminoso della lampada in un cono a 90° (Φ90°) non è
inferiore al corrispondente flusso luminoso di riferimento riportato nella
tabella 6. Il flusso luminoso di riferimento è moltiplicato per il fattore di
correzione della tabella 7. Per le lampade a LED è inoltre molti plicato per
il fattore di correzione della tabella 8. I valori intermedi del flusso
luminoso e della potenza dichiarata equivalente della lampada (arrotondata a 1
W più vicino) sono calcolati con un’interpolazione lineare tra due valori
adiacenti.
3.1.3 Informazioni da rendere
disponibili su siti web ad accesso libero e in qualsiasi altra forma ritenuta
opportuna dal produttore
Come minimo, le informazioni in appresso devono essere
espresse almeno come valori.
a) Le informazioni
specificate al punto 3.1.2;
b) la potenza nominale
(precisione: 0,1 W);
c) il flusso luminoso utile
nominale;
d) la vita nominale della
lampada;
e) il fattore di potenza
della lampada;
f) il fattore di
mantenimento del flusso luminoso al termine della vita nominale (fatta
eccezione per le lampade a filamento);
g) il tempo di innesco
(espresso in X,X secondi);
h) la resa del colore;
i) la coerenza dei colori
(solo per i LED);
j) l’intensità di picco
dichiarata espressa in candele (cd);
k) l’angolo del fascio
dichiarato;
l) se prevista per un uso
esterno o per applicazioni industriali, un’indicazione a tal proposito;
m) la distribuzione dello
spettro di potenza nella gamma 180-800 nm.
Se la lampada contiene mercurio:
1. n) istruzioni per la
rimozione e il trattamento dei frammenti della lampada in caso di rottura
accidentale;
2. o) raccomandazioni sullo
smaltimento della lampada al termine della vita per un riciclaggio conforme
alla direttiva 2012/19/UE del Parlamento europeo e del Consiglio (1).
3.4 Requisiti in materia di
informazioni sul prodotto delle unità esterne di alimentazione delle lampade
Dalla fase 2, le seguenti
informazioni sono pubblicate su siti web ad accesso libero e in qualsiasi altra
forma ritenuta opportuna dal produttore:
— l’indicazione che il prodotto è
destinato a essere usato come unità esterna di alimentazione di una lampada; —
se del caso, l’avvertenza che il prodotto può essere utilizzato a vuoto.
Le informazioni previste
dal regolamento 244/2009 non sono sempre obbligatorie, bisogna sempre controllare la destinazione di uso dell'apparecchio a LED.
Informazioni minime da mettere in etichetta per i LED ad uso domestico
Applicazione del regolamento
europeo 244/2009
Allegato II
3. REQUISITI RIGUARDANTI LE
INFORMAZIONI DI PRODOTTO PER LE LAMPADE
Per le lampade non direzionali per
uso domestico, a partire dalla fase 2 devono essere fornite le informazioni
indicate di seguito, salvo indicazione contraria.
3.1.
Informazioni da indicare in maniera visibile sull'imballo e sui siti web a
libero accesso prima dell'acquisto da parte dell'utilizzatore finale
Le
informazioni non devono riportare esattamente le stesse espressioni presentate
di seguito. Al posto del testo è possibile utilizzare grafici, figure o
simboli.
I seguenti
requisiti in materia di informazione non si applicano alle lampade a filamento
che non soddisfano i requisiti di efficacia della fase 4.
a) Quando
la potenza nominale della lampada è indicata al di fuori dell'etichetta
energetica di cui alla direttiva 98/11/CE, anche il flusso luminoso nominale
della lampada deve essere indicato separatamente in un font almeno doppio
rispetto a quello utilizzato per indicare la potenza nominale della lampada al
di fuori dell'etichetta.
b) Vita
nominale della lampada espressa in ore (non superiore alla vita
caratteristica).
c) Numero
di cicli di accensione prima che si verifichi un guasto prematuro della
lampada.
d) Temperatura
di colore (espressa anche in Kelvin).
e) Tempo
di avvio fino al 60 % della piena emissione luminosa (può essere indicato come
«piena luce istantanea» se minore di 1 secondo).
f) Se non
è possibile regolare la lampada o se questa operazione può essere effettuata
solo con alcuni variatori specifici è necessario indicarlo.
g) Se la
lampada è progettata per l'uso ottimale in condizioni non standard (ad esempio
una temperatura ambiente Ta ≠ 25 °C), è necessario fornire informazioni su tali
condizioni.
h)
Dimensioni della lampada in millimetri (lunghezza e diametro).
i) Se
sull'imballo è indicata l'equivalenza con una lampada a incandescenza, la
potenza della lampada a incandescenza indicata come equivalente (arrotondata a
1 W) deve corrispondere al valore indicato nella tabella 6 per il flusso
luminoso della lampada contenuta nell'imballo.
I valori
intermedi del flusso luminoso e della potenza della lampada a incandescenza
indicata come equivalente (arrotondata a 1 W) devono essere calcolati con
un'interpolazione lineare tra due valori adiacenti.
Imballaggi
Gli imballaggi del prodotto sono distinti in
due tipologie:
• il contenitore primario, ovvero il recipiente
(tubo, vasetto, bottiglia, ecc.) a diretto contatto con il prodotto;
• il contenitore secondario, che rappresenta
l’astuccio, la confezione di cartone, o altro che racchiude l’imballaggio
primario.
A questi possono essere aggiunti altri dispositivi esterni (es. fascetta,
cartellino, foglio istruzioni, ecc.), che possono essere allegati
al prodotto qualora non vi sia spazio sufficiente per riportare le informazioni
sui contenitori.
Corretto smaltimento
Sugli imballaggi o sulle etichette possono
figurare indicazioni o pittogrammi che invitano il consumatore ad una gestione
“ecologicamente” corretta del contenitore, al fine di facilitare
la raccolta, il riutilizzo e il suo riciclaggio.
Sono indicazioni facoltative, poiché la
legge comunitaria e nazionale non prescrive alcun obbligo in merito, tuttavia
largamente utilizzate dagli operatori in modo volontario per facilitare le
operazioni di smaltimento.
Non disperdere nell'ambiente
I pittogrammi "uomo/donna col
cestino" indicano che la confezione deve essere dispersa nei contenitori
della raccolta differenziata.
I pittogrammi con il cestino che appaiono
raffigurati in varie modalità, quali ad esempio quelle sotto riportate,
rappresentano un invito generico a non disperdere
l’imballaggio nell’ambiente dopo l’uso; ci
ricordano che i rifiuti non vanno abbandonati ma riposti negli appositi
contenitori, e possono essere sostituiti o accompagnati da frasi descrittive
quali “non disperdere nell’ambiente”. Sono anche questi di carattere
volontario.
Il diffusissimo simbolo dell’omino
stilizzato che usa il cestino è stato reso obbligatorio in Italia in
sostituzione della dicitura “non disperdere nell’ambiente dopo l’uso” dal DM
28/6/1989. Il marchio aveva come scopo quello di incoraggiare lo smaltimento
responsabile degli imballaggi o dei prodotti dopo l’uso. La legge è stata
abrogata nel 2002 per incompatibilità con le vigenti disposizioni della
comunità europea, tuttavia il simbolo è ancora usato su base volontaria da
molti produttori e rappresenta uno dei simboli più frequenti, pur non essendo
obbligatorio in nessun Paese del Mondo.
Materiale Imballaggio
Le sigle più frequenti sono:
ACC: indica che il contenitore è in acciaio
(banda stagnata) e può essere messo nei contenitori per la raccolta
differenziata delle lattine.
AL: indica che il contenitore è di alluminio
e può essere messo nei contenitori per la raccolta differenziata delle lattine.
CA: indica che si tratta di carta accoppiata
a materiale non riciclabile e pertanto deve essere buttata nei rifiuti misti.
PE: indica che la plastica è composta da
polietilene.
PET: indica che la plastica è composta da
polietilenereftalato.
PP: indica che la plastica è composta da
polipropilene.
PS: indica che il contenitore è di
polistirolo.
PVC: indica che la plastica è composta da
polivincloruro.
VE: indica che il contenitore è di vetro.