Il termine carbon
footprint è comunemente utilizzato per descrivere la quantità totale delle
emissioni di CO2
e
di altri gas a effetto serra (GHG) causati da un’organizzazione, un evento o un
prodotto includendo sia le emissioni dirette che indirette.
A seconda degli
obiettivi di calcolo prescelti, in certi casi sarebbe più corretto parlare di climate
footprint , che sarebbe il termine equivalente all’italiano “impronta
climatica”, termine scelto anche per il titolo di questa tesi. La ragione per
la quale il termine carbon footprint viene utilizzato più frequentemente è
dovuto al fatto che questo termine è ormai entrato nel linguaggio comune di chi
si occupa o si interessa di questo argomento.
Una tonnellata
di CO2
equivalente
è, secondo la Direttiva 2003/87/CE e il D.Lgs. 216/2006, una tonnellata metrica
di CO2
(biossido
di carbonio) o una quantità di qualsiasi altro gas ad effetto serra che abbia
un equivalente potenziale di riscaldamento planetario.
il carbon
footprint viene utilizzato per determinare l’impatto climatico di un prodotto o
un servizio basandosi sulla metodologia dell’ LCA.
Gli standard
internazionali ISO 14040:2006 e 14044:2006 stabiliscono prescrizioni solide e
sperimentate per effettuare la LCA e quindi per calcolare carbon footprint in maniera
trasparente e accettata
La valutazione
del ciclo di vita di un prodotto è una metodologia che permette di effettuare
uno studio completo sugli impatti ambientali del prodotto stesso considerandone
tutto il ciclo di vita "dalla culla alla tomba", comprendendo quindi l'estrazione
e la lavorazione delle materie prime, la fase di fabbricazione del prodotto, il
trasporto e la distribuzione, l'utilizzo e l'eventuale riutilizzo del prodotto
o delle sue parti, la raccolta, lo stoccaggio, il recupero e lo smaltimento
finale dei relativi rifiuti.
L'LCA può
risultare utile per le imprese come strumento per:
a.
Identificare
le opportunità di miglioramento, dal punto di vista ambientale, di un particolare
ciclo produttivo di un prodotto, contribuendo anche all'ottimizzazione dell'uso
delle risorse;
b.
Supportare
le decisioni, nell'industria e nelle organizzazioni governative e non governative,
di pianificazione strategica, progettazione o riprogettazione di prodotti o di processi;
c.
Scegliere
gli indicatori ambientali;
d.
Commercializzare
un prodotto mediante una dichiarazione ambientale, un sistema di etichettatura
ambientale, o un'asserzione ambientale auto-dichiarata dallo stesso produttore,
con conseguenze positive in termini di immagine, quote di mercato, relazioni
con le istituzioni, ecc.
Norme iso da
tenere in considerazione:
ISO 14020
ISO 14021
ISO 14024
ISO 14025
ISO 14040 e ISO
14044
ISO 14064-1, ISO
14064-2, ISO 14064-3
BSI
PAS 2050