Controllo Documentale

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lunedì 17 giugno 2013

Etichetta Marcatura CE LED

Il contenuto minimo da mettere sul packaging e/o sull’etichetta è:
1. denominazione legale o merceologica del prodotto
2. nome/ragione sociale/marchio e sede legale del produttore o di un importatore stabilito nell'Unione europea
3. paese di origine se situato fuori dell’Unione europea;
4. eventuale presenza di materiali o sostanze che possono arrecare danno all'uomo, alle cose, all'ambiente
5. materiali impiegati e metodi di lavorazione ove possano essere determinati per la qualità e le caratteristiche merceologiche del prodotto
6. istruzioni, eventuali precauzioni e destinazione d'uso, se utili ai fini della fruizione e sicurezza del prodotto (solo queste ultime indicazioni possono essere riportate, anziché sulle confezioni o sulle etichette, su altra documentazione illustrativa che viene fornita in accompagnamento dei prodotti stessi).
7. Marchio CE come descritto in questo fascicolo
Inoltre va inserito un manuale di istruzioni con all’interno la dichiarazione di conformità presente nel Fascicolo Tecnico.
 Regolamento Europeo 1194/2012
Allegato II
3. REQUISITI IN MATERIA DI INFORMAZIONI SUL PRODOTTO
In tutte le forme di informazione sul prodotto, l’espressione «lampada a risparmio di energia» o dichiarazioni promozionali analoghe riferite al prodotto e riguardanti l’efficacia della lampada possono essere utilizzate solo se l’indice di efficienza della lampada (calcolato secondo il metodo fissato al punto 1.1 del presente allegato) è uguale o inferiore a 0,40.
3.1.1 Informazioni indicate sulla lampada stessa
Per le lampade diverse dalle lampade a scarica ad alta intensità, il valore e l’unità (lm, K e °) del flusso luminoso nominale utile, della temperatura di colore e dell’angolo nominale del fascio di luce sono indicati con un carattere leggibile sulla superficie della lampada, previa inclusione delle informazioni in materia di sicurezza quali potenza e tensione, se vi è spazio sufficiente sulla lampada stessa senza ostruire indebitamente la luce proveniente dalla stessa.
Se vi è spazio solo per uno dei tre valori, si indica il flusso luminoso nominale utile. Se vi è spazio solo per due valori, si indicano il flusso luminoso nominale utile e la temperatura di colore.
3.1.2. Informazioni da indicare in maniera visibile sull’imballaggio e sui siti web a libero accesso prima dell’acquisto da parte dell’utilizzatore finale
Le informazioni di cui ai punti da a) fino a o) in appresso sono presentate su siti web ad accesso libero e in qualsiasi altra forma ritenuta opportuna dal produttore.
Se il prodotto è commercializzato in un imballaggio contente le informazioni che devono essere indicate in maniera visibile prima dell’acquisto da parte dell’utilizzatore finale, le informazioni devono essere indicate in modo chiaro ed evidente sull’imballaggio.
Le informazioni non devono riportare esattamente le stesse espressioni presentate di seguito. Al posto del testo è possibile utilizzare grafici, illustrazioni o simboli.
a)  Il flusso luminoso nominale utile indicato in un carattere tipografico di dimensioni almeno doppie rispetto all’indicazione della potenza nominale della lampada;
b)  la vita nominale della lampada espressa in ore (non superiore alla vita nominale);
c)  la temperatura di colore, espressa in gradi Kelvin nonché graficamente o verbalmente;
d)  Il numero di cicli di accensione prima che si verifichi un guasto prematuro della lampada;
e)  il tempo di avvio fino al 60 % della piena emissione luminosa (può essere indicato come «piena luce istantanea» se inferiore a 1 secondo);
f)  se non è possibile regolare la lampada o se questa operazione può essere effettuata solo con alcuni variatori specifici è necessario indicarlo. In questo caso sul sito web del produttore si pubblica anche un elenco di variatori compatibili;
g)  se la lampada è progettata per un uso ottimale in condizioni non standard (per esempio una temperatura ambiente Ta ≠ 25°C o se è necessaria una specifica gestione termica), è necessario fornire informazioni su tali condizioni;
h)  le dimensioni della lampada in millimetri (lunghezza e diametro massimo);
i)  l’angolo del fascio di luce nominale espresso in gradi;
j)  se l’angolo del fascio di luce è ≥ 90° e il suo flusso luminoso utile definito al punto 1.1 del presente allegato è misurato in un cono a 120°, si avverte che la lampada non è idonea all’illuminazione di accento;
k)se l’attacco della lampada è del tipo standard utilizzato anche con lampade a filamento ma le dimensioni della lampada differiscono da quelle della lampada a filamento che si intende sostituire, è inserita un’illustrazione che raffronta le dimensioni delle due lampade;
l)  è consentito indicare che la lampada è del tipo elencato nella prima colonna della tabella 6 solo se il flusso luminoso della lampada in un cono a 90° (Φ90°) non è inferiore al flusso luminoso di riferimento riportato nella tabella 6 per la potenza più bassa fra le lampade dello stesso tipo. Il flusso luminoso di riferimento è moltiplicato per il fattore di correzione della tabella 7. Per le lampade a LED è inoltre moltiplicato per il fattore di correzione della tabella 8;
m)  è consentito indicare la dichiarazione di equivalenza relativa alla potenza del tipo di lampada sostituita solo se la lampada è del tipo elencato alla tabella 6 e se il flusso luminoso della lampada in un cono a 90° (Φ90°) non è inferiore al corrispondente flusso luminoso di riferimento riportato nella tabella 6. Il flusso luminoso di riferimento è moltiplicato per il fattore di correzione della tabella 7. Per le lampade a LED è inoltre molti­ plicato per il fattore di correzione della tabella 8. I valori intermedi del flusso luminoso e della potenza dichiarata equivalente della lampada (arrotondata a 1 W più vicino) sono calcolati con un’interpolazione lineare tra due valori adiacenti.
3.1.3 Informazioni da rendere disponibili su siti web ad accesso libero e in qualsiasi altra forma ritenuta opportuna dal produttore
Come minimo, le informazioni in appresso devono essere espresse almeno come valori.
a)  Le informazioni specificate al punto 3.1.2;
b)  la potenza nominale (precisione: 0,1 W);
c)  il flusso luminoso utile nominale;
d)  la vita nominale della lampada;
e)  il fattore di potenza della lampada;
f)  il fattore di mantenimento del flusso luminoso al termine della vita nominale (fatta eccezione per le lampade a filamento);
g)  il tempo di innesco (espresso in X,X secondi);
h)  la resa del colore;
i)  la coerenza dei colori (solo per i LED);
j)  l’intensità di picco dichiarata espressa in candele (cd);
k)  l’angolo del fascio dichiarato;
l)  se prevista per un uso esterno o per applicazioni industriali, un’indicazione a tal proposito;
m)  la distribuzione dello spettro di potenza nella gamma 180-800 nm.
Se la lampada contiene mercurio:
1.       n)  istruzioni per la rimozione e il trattamento dei frammenti della lampada in caso di rottura accidentale;
2.       o)  raccomandazioni sullo smaltimento della lampada al termine della vita per un riciclaggio conforme alla direttiva 2012/19/UE del Parlamento europeo e del Consiglio (1).
3.4 Requisiti in materia di informazioni sul prodotto delle unità esterne di alimentazione delle lampade
Dalla fase 2, le seguenti informazioni sono pubblicate su siti web ad accesso libero e in qualsiasi altra forma ritenuta opportuna dal produttore:
— l’indicazione che il prodotto è destinato a essere usato come unità esterna di alimentazione di una lampada; — se del caso, l’avvertenza che il prodotto può essere utilizzato a vuoto.

Le informazioni previste dal regolamento 244/2009 non sono sempre obbligatorie, bisogna sempre controllare la destinazione di uso dell'apparecchio a LED.

Informazioni minime da mettere in etichetta per i LED ad uso domestico
Applicazione del regolamento europeo 244/2009
Allegato II
3. REQUISITI RIGUARDANTI LE INFORMAZIONI DI PRODOTTO PER LE LAMPADE
Per le lampade non direzionali per uso domestico, a partire dalla fase 2 devono essere fornite le informazioni indicate di seguito, salvo indicazione contraria.

3.1. Informazioni da indicare in maniera visibile sull'imballo e sui siti web a libero accesso prima dell'acquisto da parte dell'utilizzatore finale
Le informazioni non devono riportare esattamente le stesse espressioni presentate di seguito. Al posto del testo è possibile utilizzare grafici, figure o simboli.
I seguenti requisiti in materia di informazione non si applicano alle lampade a filamento che non soddisfano i requisiti di efficacia della fase 4.

a) Quando la potenza nominale della lampada è indicata al di fuori dell'etichetta energetica di cui alla direttiva 98/11/CE, anche il flusso luminoso nominale della lampada deve essere indicato separatamente in un font almeno doppio rispetto a quello utilizzato per indicare la potenza nominale della lampada al di fuori dell'etichetta.
b) Vita nominale della lampada espressa in ore (non superiore alla vita caratteristica).
c) Numero di cicli di accensione prima che si verifichi un guasto prematuro della lampada.
d) Temperatura di colore (espressa anche in Kelvin).
e) Tempo di avvio fino al 60 % della piena emissione luminosa (può essere indicato come «piena luce istantanea» se minore di 1 secondo).
f) Se non è possibile regolare la lampada o se questa operazione può essere effettuata solo con alcuni variatori specifici è necessario indicarlo.
g) Se la lampada è progettata per l'uso ottimale in condizioni non standard (ad esempio una temperatura ambiente Ta ≠ 25 °C), è necessario fornire informazioni su tali condizioni.
h) Dimensioni della lampada in millimetri (lunghezza e diametro).
i) Se sull'imballo è indicata l'equivalenza con una lampada a incandescenza, la potenza della lampada a incandescenza indicata come equivalente (arrotondata a 1 W) deve corrispondere al valore indicato nella tabella 6 per il flusso luminoso della lampada contenuta nell'imballo.
I valori intermedi del flusso luminoso e della potenza della lampada a incandescenza indicata come equivalente (arrotondata a 1 W) devono essere calcolati con un'interpolazione lineare tra due valori adiacenti.

Imballaggi
Gli imballaggi del prodotto sono distinti in due tipologie:
• il contenitore primario, ovvero il recipiente (tubo, vasetto, bottiglia, ecc.) a diretto contatto con il prodotto;
il contenitore secondario, che rappresenta l’astuccio, la confezione di cartone, o altro che racchiude l’imballaggio primario.

A questi possono essere aggiunti altri dispositivi esterni (es. fascetta, cartellino, foglio istruzioni, ecc.),   che possono essere allegati al prodotto qualora non vi sia spazio sufficiente per riportare le informazioni sui contenitori.
Corretto smaltimento
Sugli imballaggi o sulle etichette possono figurare indicazioni o pittogrammi che invitano il consumatore ad una gestione “ecologicamente” corretta del contenitore, al fine di facilitare la raccolta, il riutilizzo e il suo riciclaggio.
Sono indicazioni facoltative, poiché la legge comunitaria e nazionale non prescrive alcun obbligo in merito, tuttavia largamente utilizzate dagli operatori in modo volontario per facilitare le operazioni di smaltimento.
Non disperdere nell'ambiente
I pittogrammi "uomo/donna col cestino" indicano che la confezione deve essere dispersa nei contenitori della raccolta differenziata.
I pittogrammi con il cestino che appaiono raffigurati in varie modalità, quali ad esempio quelle sotto riportate, rappresentano un invito generico a non disperdere
l’imballaggio nell’ambiente dopo l’uso; ci ricordano che i rifiuti non vanno abbandonati ma riposti negli appositi contenitori, e possono essere sostituiti o accompagnati da frasi descrittive quali “non disperdere nell’ambiente”. Sono anche questi di carattere volontario.
Il diffusissimo simbolo dell’omino stilizzato che usa il cestino è stato reso obbligatorio in Italia in sostituzione della dicitura “non disperdere nell’ambiente dopo l’uso” dal DM 28/6/1989. Il marchio aveva come scopo quello di incoraggiare lo smaltimento responsabile degli imballaggi o dei prodotti dopo l’uso. La legge è stata abrogata nel 2002 per incompatibilità con le vigenti disposizioni della comunità europea, tuttavia il simbolo è ancora usato su base volontaria da molti produttori e rappresenta uno dei simboli più frequenti, pur non essendo obbligatorio in nessun Paese del Mondo.
Materiale Imballaggio
Le sigle più frequenti sono:
ACC: indica che il contenitore è in acciaio (banda stagnata) e può essere messo nei contenitori per la raccolta differenziata delle lattine.
AL: indica che il contenitore è di alluminio e può essere messo nei contenitori per la raccolta differenziata delle lattine.
CA: indica che si tratta di carta accoppiata a materiale non riciclabile e pertanto deve essere buttata nei rifiuti misti.
PE: indica che la plastica è composta da polietilene.
PET: indica che la plastica è composta da polietilenereftalato.
PP: indica che la plastica è composta da polipropilene.
PS: indica che il contenitore è di polistirolo.
PVC: indica che la plastica è composta da polivincloruro.

VE: indica che il contenitore è di vetro.

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