Con la marcatura delle apparecchiature istallate e la Dichiarazione di conformità conseguente, il fabbricante ha eseguito tutte le verifiche necessarie per la conformità alle Direttive, ed in particolare ha:
• Definito i limiti e le condizioni d’uso
• Individuati i pericoli presenti
• Effettuata la valutazione dei rischi conseguenti ed applicato tutte le misure necessarie previste ad esempio
dalla EN 12100:2010
• Effettuato i necessari test richiesti dalle norme armonizzate applicate
Nel caso in questione, ha definito (cfr manuale di uso e manutenzione) come uso proprio l’utilizzo per generare aria secca per essiccare GRANULI DI MATERIE PLASTICHE SCORREVOLI (classificazione come definito in ISO 3435), inoltre ha valutato soddisfatto in particolare il RESS relativo al rischio esplosione ”provocato dalla macchina stessa o da gas, liquidi, polveri, vapori od altre sostanze prodotti o utilizzati dalla macchina”.
Ciò risulta soddisfatto anche dall’ispezione visiva effettuata per:
a. la presenza continua assicurata di eccesso d’aria in tutte le zone delle apparecchiature;
b per la messa a terra e la continuità assicurata in tutte le parti della apparecchiatura (secondo EN 60204), richiesto anche dal RES 1.5.2 citato sopra.
c. Le procedure di pulizia definite nel manuale di uso e manutenzione.
Quindi non risulta in alcun modo applicabile la Direttiva 94/9 CE poiché:
1. Il rischio esplosione è già stato valutato ed escluso con la Direttiva macchine
2. L’ambiente in cui è posta l’apparecchiatura non è zona classificata secondo la 99/92 CE
3. Al suo interno – se pur casualmente in presenza di atmosfera esplosiva – non presenta potenziali sorgenti di rischi di innesco proprie.
A supporto di ciò si citano due pubblicazioni “ufficiali”:
Nella Guida alla certificazione ATEX emessa da ISPELS (D-ATX-001, unità di certificazione ATEX – dipartimento di omologazione e certificazione) a pag. 18 si spiega che:
NOTA 1: E' possibile l'esistenza di pericoli di scariche elettrostatiche che dipendono ad esempio dalle proprietà delle polveri contenute e da altre condizioni di esercizio. In questi casi le eventuali sorgenti di natura elettrostatica non vengono considerate come potenziali sorgenti di innesco proprie. In ogni caso questo tipo di rischio deve essere valutato e controllato dall'utilizzatore nell'ambito della direttiva 99/92/CE.
Nel nostro caso la presenza di massa prevalente di granulo rispetto alla polvere comporta anche una diluizione della polvere stessa e quindi una minore probabilità di formazione di atmosfera esplosiva.
Comunque la valutazione del rischio esplosione deve essere eventualmente effettuata dall’utilizzatore nell’ambito della 99/92 CE e del TUS 81/08 titolo XI.
Nella Guida emessa dalla Commissione Europea “Application of the directive 94/9/EC to Filter Units and Vented Silo bins - revised version”
Filtro o silo privo di parti mobili o materiale elettrico all'interno ed è situato in una zona non pericolosa -
Si trova la Conclusione:
Questi filtri o sili sono esclusi dal campo di applicazione della direttiva 94/9/CE.
I rischi elettrostatici possono essere generati dalle superfici d'isolamento interne al filtro, dagli elementi filtranti o dagli scarichi del cono nei sili. Questo rischio può correlato alle proprietà della polvere che è raccolta e da altre condizioni di gestione.
Tali rischi elettrostatici non sono considerati fonti proprie di accensione e quindi sia i filtri sia i silo non ricadono nella definizione di apparecchio ai sensi della 94/9/CE.
I rischi elettrostatici possono essere coperti da altre direttive (direttiva macchine) quando il filtro fa parte di una macchina. In questo caso sarà il fabbricante della macchina che dovrà assicurare la sicurezza rispetto a tale fonte di accensione. In tutti i casi questi rischi devono essere controllati dall'utente in applicazione del Titolo XI, D.Lgs. n. 81/08.
REQUISITI DELLE LINEE DI TRASPORTO
In questo caso deve essere seguita correttamente l’applicazione della Direttiva 99/92 CE, evitando possibili sorgenti di pericolo (SE) durante il percorso e assicurando la continuità per evitare l’accumulo di cariche elettrostatiche (si può osservare quanto prescrive la Norma CEI EN 61340, come la più vicina, come misura prudenziale).
giovedì 26 aprile 2012
Rischio Elettrico Macchinari Piattaforme mobili a Batterie - 60204
Descrizione del pericolo:
Le batterie
sono ricaricate in locali dedicati oppure in zone poste all’interno di locali
ordinari.
Nei locali
il pericolo di esplosione è dovuto all’emissione nell’ambiente d’idrogeno che si genera a seguito
dell’elettrolisi dell’acqua.
L’emissione
d’idrogeno si può considerare terminata un’ora dopo l’interruzione della
corrente fornita dal caricabatterie.
Anche durante la scarica avviene produzione d’idrogeno anche se in
misura minore rispetto alla carica. Se
la concentrazione in aria dell’idrogeno raggiunge il 4%, la miscela aria-
idrogeno può esplodere.
Provvedimenti adottati:
In questo caso non si può applicare la norma UNI EN 60204. Ma il costruttore può prescrivere che il luogo dove vengono caricate le batterie sia adeguato.
Le batterie
sono ricaricate in locali dedicati oppure in zone poste all’interno di locali
ordinari.
Il
caricabatterie è un accessorio collegato alla rete elettrica. Prestare molta
attenzione alle operazioni di collegamento e scollegamento dalla rete
elettrica.Prestare molta attenzione
ai locali dove viene messo sotto carica. La ventilazione dei locali deve essere adeguata.
Scheda Sicurezza - Etichetta Frasi Rischio Pittogrammi Simboli
Calcolo del pericolo GHS/CLP
La nuova
classificazione CLP entrera in vigore:
- dal 1°
dicembre 2010 per quanto riguarda le sostanze, con deroga fino al 1° dicembre
2012 per le sostanze gia immesse sul mercato
- dal 1°
giugno 2015 per quanto riguarda le miscele, con deroga fino al 1° giugno 2017
per le miscele gia immesse sul mercato.
Nella
prima fase la classificazione CLP andra ad affiancare la classificazione
secondo 67/548/CE. Per quanto riguarda le miscele, sara comunque possibile
indicare gia da subito, facoltativamente, la classificazione CLP, oltre a quella
secondo 99/45/CE.
Successivamente,
a partire dal 1° giugno 2015, la classificazione CLP andra a sostituire
interamente la vecchia classificazione e le frasi R e S, e la classificazione
secondo 67/548/CE e 99/45/CE sara abrogata definitivamente.
Questa
sezione del manuale vi presentera sinteticamente tutte le funzioni e le opzioni
disponibili per il completo e corretto calcolo del pericolo.
Regole per scrivere le schede di sicurezza
Stato
fisico
Lo stato
fisico di un prodotto influisce sulla sua pericolosita, soprattutto per quanto
riguarda l’infiammabilita.
Destinato
alla vendita al pubblico
Se un
prodotto non e destinato alla vendita al pubblico la normativa relativa per
quanto riguarda la classificazione
e meno
restrittiva. Parte dal presupposto che un tecnico o un operaio specializzato
(quindi esperto) non
commettono
imprudenze ed hanno meno possibilita di ingerire prodotti pericolosi.
È
destinato ad essere applicato mediante polverizzazione
L’attribuzione provoca l’inserimento di alcune frasi S per una
maggiore cautela.
Attribuzioni
della frase R65
La frase
R65 si riferisce a prodotti che provocano danni polmonari se ingeriti. Questo
tipo di prodotti sono
pericolosi
nel momento in cui vengono ingeriti, non tanto per il fatto della tossicita, ma
perche i vapori che essi
producono
vengono respirati ed intaccano gli alveoli polmonari.
La frase
R65 non va’ applicata nel caso in cui il prodotto, benche liquido, abbia una
elevata viscosita (superiore a 7 cst) o una elevata tensione superficiale
(superiore a 25 mN/m). In questo caso non sussiste la pericolosita per aspirazione.
Infiammabilità
dei liquidi
Questa
parte si riferisce solamente a prodotti liquidi. Quindi se il prodotto non e liquido viene
ignorata.
Cio che
specifica l’infiammabilita di un prodotto e principalmente il punto di fiamma
(flash-point), questo dato
viene
scelto tra un gruppo di 4 che comprendono i vari livelli di infiammabilita
previsti dalla normativa.
Attenzione: l’infiammabilita di un preparato non e
dovuta ai suoi componenti ma a questa
caratteristica.
Il preparato puo essere al 90% composto da sostanze infiammabili, ma se abbiamo
stabilito che il flash point e oltre i 55 °C sara non infiammabile.
Infiammabilità
dei solidi
Questa
parte si occupa dell’infiammabilita dei prodotti definiti solidi.
Infiammabilità
dei gas
Come
sopra ma per quanto riguarda i gas. I gas in genere sono molto piu infiammabili
dei liquidi, l’unica cosa da indicare in questo caso e se si infiamma a
temperatura ambiente.
Esplosività
In
questa parte si indicano eventuali proprieta esplosive del prodotto.
Proprietà
ossidanti
Le
proprietà ossidanti di un prodotto sono utilizzate per l’attribuzione del
rischio di comburenza di un
prodotto. In genere un prodotto ossidante e anche comburente.
Proprietà
corrosive
Il
valore di PH al di sopra o al di sotto di appositi limiti determina un maggiore
o minore grado di corrosivita e quindi la comparsa di appropriate frasi R nel
calcolo della pericolosità.
Disposizioni
speciali
Permettono
di impostare alcuni parametri relativi a disposizioni di legge per preparati
che contengono sostanze particolari e che devono essere trattate o etichettate
in modo differente.
Vernice
Vernice che contiene più dello 0.15% di
piombo riporta la seguente frase in etichetta:
“contiene piombo: non utilizzare su
oggetti che possono essere masticati”
Colla
Se è una colla a base di cianoacrilati deve comparire l’avvertenza “Cianoacrilato, aderisce alla pelle in pochi
secondi”.
Se invece contiene isocianati deve comparire
“Vedere le avvertenze del
fabbricante”.
Se contiene composti epossidici deve
comparire “Vedere le
avvertenze del fabbricante”.
Se contiene più dell’1% di cloro attivo bisogna
inserire l’avvertenza “Non utilizzare
insieme ad altri prodotti: può emettere gas pericolosi”.
Se contiene Cadmio (leghe) inserire
“Fumi pericolosi durante l’uso”.
Cemento
È un cemento o un
preparato di cemento bisogna inserire l’avvertenza “Contiene cromo (VI). Puo
produrre una reazione allergica” quando il preparato contiene piu dello 0,0002%
di cromo solubile (VI).
Simboli
· il
simbolo X e rimosso se e presente il simbolo C,
· i
simboli X e C sono rimossi se e presente il simbolo T,
· il
simbolo F dipende dal punto di infiammabilita inserito nelle caratteristiche,
· il
simbolo E viene messo solo se nelle caratteristiche e stata indicata una
esplosivita,
· i simboli F ed O sono rimossi se e presente il simbolo E.
Frasi R
Le frasi
R che vengono associate al preparato dipendono in larga misura dalle sostanze
presenti nella formulazione.
· Pericolo
per la salute: viene applicato il metodo di calcolo indicato negli articoli 5, 6 e
7 della Direttiva 99/45/CE “preparati pericolosi” e successivi adeguamenti.
· Pericolo
fisico: viene applicato il metodo convenzionale indicato nella “guida all’etichettatura”
della direttiva 67/548/CEE “sostanze pericolose” e successivi adeguamenti. In
particolare questo metodo si basa sulle caratteristiche chimico-fisiche e
tossicologiche attribuite al preparato stesso.
Frasi
S
Le frasi
S vengono aggiunte in base alla presenza delle frasi R. In alcuni casi la
presenza di una frase R fa scomparire una corrispondente frase S
Pericolosità
dei preparati
La
pericolosita dei preparati viene attribuita in base alle condizioni sopra
esposte, in particolare il D.Lgs. 65/2003 e successivi adeguamenti.
Occorre
tenere presente che la pericolosita del preparato non dipende solo dalla formulazione
ma anche dalle caratteristiche che sono associate al preparato stesso.
Pericolosità
delle sostanze
Le
sostanze sono catalogate come descritto negli adeguamenti alle norme CE editi
dal Ministero della Sanità e pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale.
In
alcuni casi organizzazioni di categoria hanno emanato delle note di
raccomandazione o suggerimenti che differiscono dalla attribuzione emanata dal
ministero. In questi casi e responsabilita dell’utente recepire o meno il suggerimento
dell’associazione. Facciamo solo notare che, in genere, attribuire una
pericolosità più restrittiva ad
una
sostanza non comporta obblighi di tipo legale, mentre ridurre la
pericolosita attribuita potrebbe farlo.
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