Acquistare un cosmetico, cosa
controllare sulla confezione?
Durata minima di un cosmetico
Indica
il termine entro il quale il prodotto cosmetico mantiene le sue caratteristiche
di salubrità e la funzione per cui si vende, se correttamente conservato.
Le modalità
di indicazione della data di durata
minima (ddm) variano a seconda che essa sia inferiore o superiore a 30 mesi
(2 anni e mezzo), ed è calcolata sulla base di analisi effettuate dal
responsabile commerciale sulla “shelf life” (durabilità) del prodotto.
Se la
ddm è inferiore a 30 mesi deve essere indicato il mese e l’anno (oppure il
giorno, il mese e l’anno) preceduto dalla dicitura “Da
usare preferibilmente entro ...” o utilizzando il pittogramma riportato
in Figura A (allegato VII del nuovo Reg. Ce 1223/09).
Superato
il termine il prodotto cosmetico perde la funzionalità e le caratteristiche di
salubrità, e non può essere più commercializzato.
Figura A - Pittogramma della data di durata minima
Se invece la ddm è superiore a 30 mesi deve essere
utilizzato il PaO che deriva dall’inglese
“Period after Opening”. Significa il periodo
fino a quando il prodotto, una volta aperto, può essere utilizzato senza
effetti nocivi per il consumatore e si indica utilizzando il pittogramma
riportato in Figura B (all. VI bis della Legge 713/1986) che rappresenta un
barattolo di crema aperto.
L’indicazione “12 M”, posta all’interno o al
fianco del vasetto, indica che il cosmetico mantiene le sue caratteristiche di
salubrità entro 12 mesi dalla data di apertura..
Figura B- Pittogramma del PaO
Se necessario, l’indicazione della ddm deve essere
integrata dalle modalità che il consumatore deve adottare per garantire la
corretta conservabilità del prodotto (es. “tenere lontano da fonti di calore”,
“non esporre alla luce”, ecc.).
Il simbolo PaO
può non comparire su quei cosmetici che per loro natura non presentano un
rischio di alterazioni significativo quali, ad esempio:
-prodotti confezionati in contenitori che ne impediscono la
contaminazione (es. aerosol e in generale tutte le confezioni che evitano un
contatto diretto del prodotto con l’esterno);
-i prodotti ostili alla crescita di microrganismi (ad esempio cosmetici
ad alto contenuto di alcool, con pH molto alto o molto basso, con bassa
presenza di acqua libera, ecc.).
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