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martedì 27 agosto 2013

Acquistare un cosmetico, cosa controllare sulla confezione?

Acquistare un cosmetico, cosa controllare sulla confezione?
Durata minima di un cosmetico
Indica il termine entro il quale il prodotto cosmetico mantiene le sue caratteristiche di salubrità e la funzione per cui si vende, se correttamente conservato.
Le modalità di indicazione della data di durata minima (ddm) variano a seconda che essa sia inferiore o superiore a 30 mesi (2 anni e mezzo), ed è calcolata sulla base di analisi effettuate dal responsabile commerciale sulla “shelf life” (durabilità) del prodotto.
Se la ddm è inferiore a 30 mesi deve essere indicato il mese e l’anno (oppure il giorno, il mese e l’anno) preceduto dalla dicitura “Da usare preferibilmente entro ...” o utilizzando il pittogramma riportato in Figura A (allegato VII del nuovo Reg. Ce 1223/09).
Superato il termine il prodotto cosmetico perde la funzionalità e le caratteristiche di salubrità, e non può essere più commercializzato.


Figura A - Pittogramma della data di durata minima
Se invece la ddm è superiore a 30 mesi deve essere utilizzato il PaO che deriva dall’inglese “Period after Opening”. Significa il periodo fino a quando il prodotto, una volta aperto, può essere utilizzato senza effetti nocivi per il consumatore e si indica utilizzando il pittogramma riportato in Figura B (all. VI bis della Legge 713/1986) che rappresenta un barattolo di crema aperto.
L’indicazione “12 M”, posta all’interno o al fianco del vasetto, indica che il cosmetico mantiene le sue caratteristiche di salubrità entro 12 mesi dalla data di apertura..


12M



Figura B- Pittogramma del PaO
Se necessario, l’indicazione della ddm deve essere integrata dalle modalità che il consumatore deve adottare per garantire la corretta conservabilità del prodotto (es. “tenere lontano da fonti di calore”, “non esporre alla luce”, ecc.).
Il simbolo PaO può non comparire su quei cosmetici che per loro natura non presentano un rischio di alterazioni significativo quali, ad esempio:
-prodotti confezionati in contenitori che ne impediscono la contaminazione (es. aerosol e in generale tutte le confezioni che evitano un contatto diretto del prodotto con l’esterno);

-i prodotti ostili alla crescita di microrganismi (ad esempio cosmetici ad alto contenuto di alcool, con pH molto alto o molto basso, con bassa presenza di acqua libera, ecc.).

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