Come può una azienda, anche piccola, dare il proprio contributo
per contrastare il cambiamento climatico in atto?
Da cosa è causato?
L’effetto serra ad esempio, è un fenomeno benefico, se lasciato a
come si trova in natura. Tale fenomeno , naturale e utile, assicura il
riscaldamento del nostro pianeta ed è legato alla presenza di alcuni gas
atmosferici quali l’anidride carbonica, l’ozono, il metano. Questi gas agiscono
come una sorta di vetro trasparente che avvolgendo il Pianeta consente alla
radiazioni provenienti dal sole di lavorare come filtri, ostacolando il
passaggio di parte delle radiazioni infrarosse provenienti dalla terra e dalla
bassa atmosfera e, quindi, trattenendo calore. Questo se stiamo alla natura.
Invece l’uso massiccio e necessario oggi di combustibili come il
petrolio ed il gas, le attività agricole intensive e il cambiamento di uso del
suolo (sempre meno foreste)hanno determinato un aumento drammatico delle
concentrazioni dei gas serra di origine umana.
L’atmosfera quindi può trattenere ancor di più il calore, modificando
il sistema climatico terrestre sia a scala globale sia locale.
Poi ci sono altre categorie da valutare come effetti negativi:
impoverimento delle materie prime (che non sono rinnovabili)
acidificazione (le famose piogge acide)
e così via.
Che contributo (involontario) fornisce l’azienda colla sua
attività?
Per saperlo si organizza uno studio LCA (ciclo di vita) magari
semplificato. Significa valutare il peso delle materie prime che si utilizzano,
l’energia che serve per lavorare, scarti emissioni rifiuti inevitabilmente
generati, il costo ambientale dello smaltimento del prodotto fabbricato, una
volta sia da buttare usato.
Da questo studio si possono individuare i fattori più pesanti e si
trova come sostituirli con altri più “eco-compatibili”. Poi si creca di
migliorare l’efficienza energetica dei propri processi, e magari l’utilizzo del
fotovoltaico.
Una scaletta di scelte (vedere se ce ne sono di possibili):
·
Usare
materie prime naturali (che si rinnovano e non si esauriscono)
·
Usare
materiali riciclati
·
Usare
materiali riciclabili dopo l’uso
·
Sostituire
sostanze tossiche, irritanti eccetera
·
Eccetera
Per questo si usano le etichette ambientali, magari le
certificazioni ambientali.
Un esempio molto “semplificato”:
per la borsa portadocumenti - custodia del computer, oppure la
custodia per la macchina fotografica:
MATERIALI
a.
Scegliere
prioritariamente materie prime naturali (tra le fibre tessili)
b.
Poi passare
a materiali riciclati (plastica ad esempi)
c.
Evitare
colori e colle tossici
d.
Scegliere
materiali che poi si possano riciclare dopo l’uso
e.
Scegliere
materiali i cui sfridi di lavorazione siano riciclabili
ACQUISTI
·
Ciclo corto
oppure ciclo chiuso
PROCESSO DI FABBRICAZIONE
Cercare di ispirarsi a quanto prevede la ISO 14000
Precedere per quanto possibile il riciclo – riutilizzo dell’usato.
(esempio della Nike)
ETICHETTATURA AMBIENTALE
Sulla base delle scelte fatte precedentemente utilizzare
l’etichettatura ambientale più adatta (libera o certificata).