Capita spesso che
prodotti non pensati come “giocattoli” vengano fermati per questo motivo.
Se si
pone la dicitura “il prodotto non è un giocattolo” bisogna poterlo dimostrare.
Se le dogane pensano che sia prevedibile l’uso come gioco, vincono loro e
iniziano i problemi.
Quali sono i
parametri con cui posso difendermi dalla definizione “giocattolo”?
- Luogo di vendita
- Prezzo di vendita
- Livello di dettaglio
- Etichettatura
- Dimensioni, forme, colori, immagini
- Scopo: ludico o meno
Un prodotto che può
entrare a contatto con i bambini, anche se non è un giocattolo deve essere “sicuro”
anche per loro. La direttiva giocattoli 2009/48/CE definisce i requisiti
essenziali di sicurezza per i giocattoli.
Quando compro i
prodotti in Cina per importarli qui in Italia devo quindi chiedere i test
report che dimostrino la conformità dei prodotti alla direttiva giocattoli.
I test report devono
dimostrare il rispetto delle norme tecniche:
EN 71-1:2011 Safety of toys
-Part 1: Mechanical and physical properties;
EN 71-2:2011 Safety of toys
-Part 2: Flammability;
EN 71-3:2002 Safety of toys
-Part 3: Migration of certain elements;
EN 71-4:2009 Safety of toys
-Part 4: Experimental sets for chemistry and related activities;
EN 71-5:1993/A2:2009 Safety
of toys -Part 5: Chemical toys (sets) other than experimental sets;
EN 71-7:2002 Safety
of toys -Part 7: Finger paints -Requirements and test methods;
Qui ne abbiamo messe un pò a
livello di esempio. Non tutti i laboratori cinesi vanno bene, ma solo quelli
riconosciuti da un laboratorio europeo o con una sede nella UE.
Va quindi preparata una
dichiarazione di conformità, un fascicolo tecnico e l’etichetta conforme alla
direttiva. Ogni giocattolo deve avere le
istruzioni e le avvertenze.
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