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mercoledì 19 settembre 2012

Marcatura elettrodomestico – conformità CE Etichetta packaging


Marcatura elettrodomestico – conformità CE

I requisiti necessari per poter marcare correttamente CE un elettrodomestico sono contenuti in due direttive: la direttiva LVD 2006/95 CE (detta “bassa tensione”) e la direttiva 2004/108 CE (detta “compatibilità elettromagnetica”).
Ma se pensiamo sia ad un piccolo elettrodomestico come l’asciugacapelli sia ad un elettrodomestico come la lavastoviglie,  ci viene in mente anche della direttiva 2006/42 CE, la direttiva macchine. Effettivamente un prodotto come l’elettrodomestico genera pericoli previsti dalla direttiva macchine, come ad esempio: taglio, urto, abrasione, scottature, rumore e vibrazioni.
In realtà sia la LVD sia la MD coprono tutti i rischi derivanti dall’uso dell’apparecchiatura.
In particolare anche la LVD, come la MD, copre i rischi meccanici, chimici (anche l’emissione di sostanze aggressive) e tutto il resto. La LVD copre anche aspetti relativi alla salute come vibrazioni e rumore e tutti gli aspetti ergonomici.
Così nella “nuova” MD 2006/42 CE sono stati esclusi dall’applicazione tutta una serie di prodotti elettrici ed elettronici, perché coperti dalla LVD, come tra gli altri:
Elettrodomestici destinati ad uso domestico (non commerciale) e Apparecchiature audio e video.
Si tratta insomma, per la LVD come per la EMC, di rintracciare la norma armonizzata specifica – se esiste – ed applicarla per marcare CE. Per gli elettrodomestici in generale si va sul sicuro consultando la serie EN 60335.
Qualche esempio:
EN 60335-2.7  lavatrici
EN 60335-2.9  tostapane
EN 60335-2.5  lavastoviglie
EN 60335-2.3  ferro da stiro
EN 60335-2.4  centrifuga
EN 60335-2.21 scaldabagno
EN 60335-2.10  lavapavimenti

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