Marcatura
elettrodomestico – conformità CE
I requisiti necessari per
poter marcare correttamente CE un elettrodomestico sono contenuti in due
direttive: la direttiva LVD 2006/95 CE (detta “bassa tensione”) e la direttiva
2004/108 CE (detta “compatibilità elettromagnetica”).
Ma se pensiamo sia ad un piccolo elettrodomestico come l’asciugacapelli sia
ad un elettrodomestico come la lavastoviglie, ci viene in mente anche della direttiva
2006/42 CE, la direttiva macchine. Effettivamente un prodotto come l’elettrodomestico
genera pericoli previsti dalla direttiva macchine, come ad esempio: taglio,
urto, abrasione, scottature, rumore e vibrazioni.
In realtà sia la LVD sia la MD coprono tutti i rischi derivanti dall’uso
dell’apparecchiatura.
In particolare anche la LVD, come la MD, copre i rischi meccanici, chimici
(anche l’emissione di sostanze aggressive) e tutto il resto. La LVD copre anche
aspetti relativi alla salute come vibrazioni e rumore e tutti gli aspetti
ergonomici.
Così nella “nuova” MD 2006/42 CE sono stati esclusi dall’applicazione tutta
una serie di prodotti elettrici ed elettronici, perché coperti dalla LVD, come
tra gli altri:
Elettrodomestici destinati ad uso domestico (non
commerciale) e Apparecchiature audio e video.
Si tratta insomma, per la LVD come per la EMC, di rintracciare la norma
armonizzata specifica – se esiste – ed applicarla per marcare CE. Per gli
elettrodomestici in generale si va sul sicuro consultando la serie EN 60335.
Qualche esempio:
EN 60335-2.7 lavatrici
EN 60335-2.9 tostapane
EN 60335-2.5 lavastoviglie
EN 60335-2.3 ferro da stiro
EN 60335-2.4 centrifuga
EN 60335-2.21 scaldabagno
EN 60335-2.10 lavapavimenti
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